sabato 2 giugno 2012

Dovere morale

Al di la di ogni discorso, di ogni promessa, di ogni impegno preso, con tristezza noi cittadini rileviamo che poi le risposte dei politici non corrispondono all'effetto sperato e quella grande parte di popolo che sopravvive senza l'illusione di un domani migliore si rassegna ormai, sconsolato.
A nulla servono i moniti, finchè la politica non sarà intesa quale dovere morale verso il bene dei cittadini, missione personale spinta da una vocazione specifica non innescata da interessi personali e connessa ad un senso di responsabilità altissimo verso chi a posto la fiducia con il suo voto.
E' il dovere morale che deve riaffermarsi, chi fa politica prende, a qualsiasi livello, impegni gravosi  e non deve intendere che essere eletto significa aver raggiunto una posizione di potere, perchè il potere, in democrazia, appartiene al popolo.
E' stato travisato tutto, purtroppo, perchè all'interno delle amministrazioni sia centrali sia locali, nel corso degli anni e soprattutto nel periodo della ricostruzione e del boom economico, la figura del politico è diventata un appoggio clientelare su tutti i fronti, motivata in primo luogo dalla necessità assoluta di raccogliere voti al fine di poter rinnovare il proprio mandato per reiterare le proprie condotte, in uno stagnante circolo vizioso che ha portato a etichettare la politica con un profilo talmente basso da essere disdegnata con l'astensione elettorale.
Deve ritornare la propulsione e la politica deve fare, perchè i cittadini vogliono effetti non promesse, i programmi devono essere concreti, serve coerenza e buon esempio.
I gravi problermi che attanagliano l'Italia attualmente sono il retaggio di quella mala politica che ha sempre rinviato le decisioni facendo dei programmi carta straccia, non ha mai guardato al futuro e tutto ciò è desolante.
Serve gente motivata, concreta e onesta, capace di dare le attese risposte e riaccendere le speranze e ciò si ottiene soltanto con un altissimo senso di dovere morale.