lunedì 19 novembre 2012

Le temps perdu.


Marcher sur les cendres du passé pour regarder vers l'avenir ou démolir le passé pour construire l'avenir?
C'est un dilemme qui détruit, en particulier dans les jeunes générations, qu'ils ne sont pas disposés à considérer le passé.
Souvent, un certaine passé ne peut pas être répétée ou mise à jour, analyser le passé pour en tirer une essence bon pour la société est quelque chose qui est très difficile: tout porte à croire que le temps derrière nous est seulement perdu et l'expérience du passé vain.
Qu'est-ce que c'est le passé désormais?
Beaucoup monde l'identifie avec le temps perdu, l'oubli, la fin: l'archaïque ne correspond pas à le monde actuel, tout doit être moderne, et quelques-uns pense plutôt le contraire: le passé est vivant en nous, faire notre  l'action provenant de nos ancêtres, notre pensée est l'évolution de la pensée de nos ancêtres, il ya du bon dans tout, il suffit de trouver, de l'isoler et de le promouvoir.
Le passage du temps est énorme, il est facile d'oublier à quel point de ne pas penser à lendemain  mais l'homme oublie ce que lui n'aime pas et ce que lui ne veux plus, et comme dans notre monde personnel, la société moderne doit également prendre le bon du passé sans que ça soit le seule façon de donner un sens au monde d'aujourd'hui, ce serait terrible, cela signifierait l'absence totale d'idées, la sécheresse de l'initiative: un monde voué à la mort.
Il faut faire vivre le présent  le nourrir tout le temps, que maintenant fournir un terrain fertile pour agir comme une force motrice pour obtenir une société entreprenante, étonnant, libre.
Le passé n'est pas du temps perdu, tout ce qui a été à créé l'homme d'aujourd'hui,  sa sagesse doit faire-lui comprendre que ne doit pas se- répéter l'histoire mauvaise qui à toujours condamné l'humanité.

Il tempo perduto

Rievocare le ceneri del passato per guardare al futuro oppure demolire il passato per costruire il futuro?
E' un dilemma che strugge, soprattutto è presente nelle giovani generazioni che poco propense sono a considerare il passato.
Spesso un certo passato è solo da dimenticare perchè non può essere riproposto o riattualizzato, analizzare il passato per trarre da esso un'essenza positiva per la  società attuale è impresa assai ardua: tutto fa pensare che  il tempo dietro di noi sia solo perduto e che sia vana l'esperienza pregressa.
Ma cosa significa il passato?
Tanti lo identificano con il tempo perduto, l'oblìo, il finito: l'arcaico non si adatta all'attuale, tutto dev'essere moderno; alcuni invece la pensano all'opposto: il passato è vivo in noi, l'agire nostro deriva dall'agire dei nostri avi, il pensiero nostro è l'evoluzione del pensiero dei nostri avi, in tutto c'è del buono, basta trovarlo, isolarlo e valorizzarlo.
Lo scorrere del tempo è irrefrenabile, dimenticare è facile tanto quanto sia non pensare al domani, ma si dimentica ciò che non piace e ciò che non si vuole più, e come nella nostra sfera personale, anche la società dovrebbe sforzarzi a tranne il buono dal passato senza che questo sia, però, l'unico modo per dare un senso al mondo attuale, ciò sarebbe grave, vorrebbe dire assenza assoluta di idee, aridità di iniziativa: un mondo destinato a morire.
Bisogna rendere vivo il presente, alimentarlo continuamente, fornirlo di quel terreno fertile che funga da volano al fine di avere una società intraprendente, sorprendente, libera.
Il passato non è tempo perduto, tutto ciò che è stato ha formato l'uomo di oggi, dovrà essere la sua saggezza a fargli comprendere cosa non deve ripetersi dalla storia per evitare quei famosi corsi e ricorsi storici  che hanno dannato sempre l'umanità.

mercoledì 7 novembre 2012

Obama Presidente

Obama ha vinto, Obama è Presidente degli Stati Uniti per la seconda volta, una notte, quella americana, che ha conferito all'America l'immagine di una rinnovata democrazia, dove il popolo ha deciso di dare un volto al suo lieder, nella tenace volontà di  rendere merito ad un uomo che ha creduto negli americani e verso i quali ha riposto stima assoluta.
Il forte senso di nazione che è in ogni americano, si rinnova più intensamente in occasione della elezione del proprio presidente che sta perdendo quell'immagine retorica di uomo potente sul mondo in favore di quella di uomo potente nel mondo.
Ma parliamo ora di una potenza più intensa, che guarda di più gli interessi di quei milioni di americani che non appartengono ai ceti influenti delle multinazionali e della finanza, secondo Obama la forza di uno stato non deve misurarsi con la sua potenza militare e di predominio, ma con la capacità di elevare le condizioni di vita dei suoi cittadini con l'obiettivo di sconfiggere la povertà e la disuguaglianza, lo sviluppo e il benessere di una nazione trae forza dalla capacità di proteggere e sostenere i ceti più deboli e di attuare politiche sociali  basate sui principi di equità e giustizia, uno stato che promuova il senso civico e punisca chi è pervaso da istinti trasgressivi che danneggiano il civile consesso.
In una realtà multietnica come gli Stati Uniti dove esistono svariate minoranze, Obama vorrebbe arrivare a sedare definitivamente gli squilibri sociali dovuti alla razza, al sesso e alla religione, un piano ambizioso che ne ha fatto una peculiarità della sua amministrazione.
L'America deve cambiare - ha detto - nei  bassi fondi di New York esistono risorse inimmaginabili, uomini e donne che potrebbero dare, se posti in grado, un grande contributo allo sviluppo della società, l'America deve dimostrare al mondo di essere una vera democrazia occidentale dove i sentimenti di libertà ed eguaglianza trionfino sulle diseguaglianze a partire dalla discriminazione razziale che prepotentemente si impose nella società americana del passato.
In questa epoca di crisi economica e di squilibri sociali, più che mai in America e nel mondo intero vi è la necessità che i grandi della terra cooperino e investano nella pace e nello sviluppo.
E' ormai storia del passato l'equilibrio mondiale basato sugli armamenti che rischiò di portare il mondo in un conflitto totale nucleare, le potenze mondiali devono improntare il loro operato sui principi di libertà e solidarietà tra i popoli e di questo Obama ne è fermamente convinto.
Tutto il mondo sta vivendo nella speranza di un futuro migliore in questi primi anni del nuovo millennio che sono stati lacerati da fenomeni deleteri quali le crisi economiche e il terrorismo internazionale.
Se l'Occidente sarà perseverante nell'apertura al dialogo tra popoli, culture i e religioni diverse, forse si aprirà una nuova epoca per il mondo, gli asti e le differenze dovranno essere elementi del passato e non connotare la società che ci sarà dopo di noi.
Auguri di buon lavoro al Presidente Obama.