sabato 4 gennaio 2014

La nostra epoca

L'anno che si è appena concluso fa parte, a mio modesto avviso, di una fase di trasformazione che nel lungo periodo sta vivendo la società moderna.
Nel 900 fasi importanti sono state attraversate dalle due guerre mondiali e tutte le vicende sociali ad esse connesse; l'ultimo conflitto, distante ormai da noi quasi 70 anni, ha inciso profondamente sullo sviluppo della futura società moderna, nonchè sulle vicende che seguirono.
Si parla oggi, forse troppo, con luoghi comuni che fanno perdere il vero senso storico degli avvenimenti di qualsiasi tipo e portata, in una storia umana non indenne, nel passato, anche più remoto, da problemi sociali, politici e umani.
Per esempio il discorso guerre, in una fase storica dove gran parte del mondo vive in pace da quasi settant'anni, una parte di mondo, come quella del continente africano è insanguinato da perenni guerre civili poco considerate dalla comunità internazionale; tuttavia, paradossalmente, il mondo è più in pace che in passato.
Basta pensare al travagliato XXIX secolo, dove l'Europa, ora pacificamente riunita, è stata attraversata e insanguinata da guerre di ogni tipo.
Il discorso sociale: proveniamo da un passato neanche tanto lontano dove la povertà, anche nel mondo Occidentale, aveva una diffusione altissima, dove esisteva una casta nobiliare che sfruttava il popolo suddito, dove l'analfabetismo dilagava, dove i diritti umani venivano regolarmente violati.
Pensiamo alla schiavitù americana, per esempio, milioni di individui privati di ogni dignità.
Oggi, in questo mondo che noi vediamo corrotto e deteriorato, tuttavia  esiste una battaglia costante per la tutela dei diritti umani al fine di arrivare laddove questi sono violati.
Quello del passato è stato un mondo sicuramente più crudele, anche se necessario e propedeutico alla formazione dell'attuale società umana.
Come dicevo stiamo vivendo un periodo storico sicuramente caratterizzato da rapide trasformazioni che spesso non comprendiamo a fondo.
In campo economico, dopo la globalizzazione che irruppe negli anni 2000, il tessuto produttivo si è radicalmente modificato, è cambiato il mondo del lavoro, sono cambiati i sistemi di lavorazione e commercializzazione.
La crisi attuale ha sicuramente accelerato i processi, richiedendo interventi strutturali  necessari a tamponare effetti devastanti, ma tutto è collegato alla fase di trasformazione che la società mondiale sta vivendo.
Le vicende attuali sicuramente portano tutti a guardare più al futuro rispetto a prima, l'uomo attuale sente molto più pesante il senso di responsabilità verso le future generazioni, per questo, anche se spesso sembra che la speranza e l'ottimismo vengano meno, è necessario non avere paura del futuro e cercare di affrontare, con razionalità e spirito costruttivo i problemi dell'attuale società.