lunedì 21 aprile 2014

Cautela e prudenza

Possiamo fidarci dei nuovi paladini della verità? Con il nuovo Governo, in Italia siamo quotidianamente bersagliati da proclami nei quali viene garantito che l'assetto politico-economico di questa nostra Italia cambierà. Ma, al di là degli impatti mediatici e degli spot, possiamo davvero sperare in una svolta che garantisca ai nostri figli un futuro più stabile e giusto? E' sufficiente proclamare le buone intenzioni per migliorare la qualità della nostra vita?
Si è sempre diffidenti verso chi ha pretese di voler cambiare tutto, specie se quel "tutto" è un sistema criptico, consolidato e inquinato da mafie e malaffare.
Purtroppo le promesse di realizzare fatti concreti si scontrano sempre con i tentacolari iter legislativi che traducono in complessi atti di legge quelle buone intenzioni. Non esiste l'istantaneità in questo campo. I complessi iter di formazione delle leggi hanno percorsi sempre tortuosi, dove le forze politiche in campo spesso fanno teatro del loro antagonismo e delle loro ideologie.
La gente, in fondo, ha imparato a non credere ai proclami e ora vuole, anzi, pretende, solo fatti concreti, ma questi arriveranno?
Se si deve partire da riforme strutturali da fare in ogni ambito, tutto appare estremamente ambizioso e, come già scritto più volte da autorevoli voci della stampa estera e non solo, estremamente complesso visto che la problematica ha attraversato per trent'anni i palazzi del potere senza arrivare a conclusioni sostanziali.
Certo, la nuova facciata di questo Governo può provocare emozioni, ma non bisogna affrettare conclusioni: è necessario attendere che taluni effetti promessi si verifichino, il rischio di populismo e demagogia è fortissimo, dove la retorica la fa da padrone; mentre il cittadino medio si fa i conti in tasca e, con sconforto, continua a vedere che le sue sostanze sono erose da una costante diminuzione del potere d'acquisto a causa del carovita e dell'imposizione indiretta.
Vedremo se veramente la ricchezza verrà redistribuita alla Robin Hood, come più volte annunciato nei programmi di bilancio, vedremo se i manager statali accetteranno paghe più dimagrite e si abbasseranno a viaggiare in metropolitana per andare in ufficio, vedremo se la Pubblica Amministrazione sarà veramente sburocratizzata, snellita, epurata di uffici inutili. Vedremo se finalmente il lavoro sarà accessibile ai giovani e se le imprese potranno reinventarsi grazie ai debiti finalmente onorati dal parte dello Stato ed agli annunciati sgravi fiscali.
E' una partita è aperta e difficile, si vorrebbe che veramente tutto questo accadesse, ma le perplessità regnano. La cautela e la prudenza sono d'obbligo.
Bisogna attendere gli eventi e non farsi prendere dalle emozioni, guardare tutto con razionalità e ascoltare sempre tutte le opinioni. Diffidare dagli annunci spot dei mass media smentiti poi il giorno dopo. Purtroppo siamo sempre in bilico, ma l'Italia quando mai non lo è stata? Bisognerà sempre e comunque tralasciare idee utopiche e restare nella concretezza, quello che i cittadini non vogliono è qualcuno che venda loro illusioni, questo no, non lo vuole più nessuno.