venerdì 22 febbraio 2013

Verso il voto

Mai come questa volta il popolo italiano si  troverà in imbarazzo nella scelta di chi dovrà rappresentarlo nel corso della prossima legislatura.
La campagna elettorale che sta per concludersi è stata affannosa e confusionaria, è stata una corsa alle promesse che difficilmente verranno mantenute sin dal giorno dopo le elezioni, nel corso del periodo elettorale sono apparsi diciamo i "soliti scandali" volutamente messi in risalto dai media al fine di influenzare l'opinione pubblica.
Certo, il caso grave di MPS fa riflettere e sconcerta, la vicenda giudiziaria della banca più antica del mondo, se letta nel giusto verso è un po' il riassunto del malaffare finanziario italiano che, purtroppo, non fa che rendere sempre più inaffidabile la nostra immagine nazionale.
Anche qui a  pagarne le conseguenze non saranno, paradossalmente, gli autori dell'oscura  faccenda ma i cittadini, i risparmiatori, coloro che avevo affidato i loro patrimoni costruiti a fatica, frutto del loro onesto lavoro.
I responsabili saranno sottoposti ad una giustizia lenta e ferruginosa non al passo con i tempi, procedimenti annosi che si concluderanno solo al terzo grado di giudizio quando la gente se ne sarà quasi dimenticata e cosi gli artefici l'avranno fatta franca grazie alle prescrizioni, alle attenuanti ed ai mille rivoli delle arringhe giudiziarie.
Ma, tornando alle elezioni, la sensazione percepita riguardo agli scandali che toccano questa o quella fazione politica è che tutto sia finalizzato come sempre alla strumentalizzazione potenziata dai giornali e dalle tv sempre condizionati dalle correnti politiche.
Nel corso della campagna elettorale, tutto è stato detto contro tutto da parte di molteplici correnti politiche personali che hanno frammentato il quadro dei partiti portando solo una grande confusione. 
Annunci clamorosi tali creare suggestione, povertà di contenuti, programmi approssimativi per la maggior parte irrealizzabili a causa della grave situazione finanziaria del paese e delle sue contraddizioni ma, soprattutto, la presenza di una politica non più credibile, ingessata nei suoi preconcetti e nelle sue ideologie, che continua a lanciare quel messaggio di immobilismo di un'Italia che non  riesce a cambiare.
E' intanto il popolo, vessato dall'ultimo governo tecnico, osserva sconsolato senza alcun ottimismo e vede un futuro sempre più incerto e difficile.
Da qui la tendenza a disertare le urne certo: il voto è un diritto non un dovere ma non andare significa, purtroppo, non concorrere a fare del voto larga espressione nel sillogismo di elezioni che non porteranno a rappresentare il vero consenso popolare.
Mai come adesso, rispetto al passato, c'è certezza sui risultati, i sondaggi hanno dato indicazioni ma non  possono fornire le reali intenzioni di voto, una cosa è certa: o continuerà il discorso politico che c'è stato finora che ha portato inevitabilmente l'Italia al declino,  oppure ci sarà un svolta epocale, comunque nulla è dato per scontato.
Purtroppo, attualmente,  in Italia manca una figura, e non c'è nelle attuali offerte politiche, che possa fermamente dare risposte concrete alle richieste dei cittadini e cominciare veramente una nuova era politica, almeno cosi credo.
La politica della protesta, tuttavia, otterrà sicuramente risultati apprezzabili a quanto pare.
Staremo a vedere. 

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