domenica 30 giugno 2013

La Croazia nell' U.E..

Come al solito, i media italiani non hanno dato il giusto risalto a questo avvenimento storico, che non solo sancisce l'appartenenza di questo Stato all'Unione Europea, ma pone fine, definitivamente, alla terribile vicenda iniziata con lo sgretolamento della ex-Jugoslavia costata migliaia di vite umane; una terribile guerra civile alla porte di casa nostra alla quale, anche quella volta, l'informazione italiana non diede il giusto peso. La disinformazione non rende giustizia ai 300.000 istriani, che furono costretti ad abbandonare le proprie terre che furono da Tito razziate e annesse alla Jugoslavia, e ai caduti delle foibe.
L'annessione delle Croazia all'UE abbatte un confine che fu eretto mentre l'Europa si univa, un paradosso storico che solo chi l'ha vissuto può realmente comprendere.
Si, perché le popolazioni dell'ex-Jugoslavia oppresse dalla dittatura di Tito fino al 1980 e sottoposte comunque all'egida comunista fino al 1991, hanno conquistato col sangue la libertà. Dopo la Slovenia, che si proclamò indipendente dopo una guerra civile durata dieci giorni, fu proprio la Croazia  teatro di un sanguinoso conflitto che si sarebbe rapidamente esteso in Bosnia-Erzegovina; un conflitto terribile che finì quasi per essere dimenticato dalla comunità internazionale.
Atroci eccidi, profughi, disperazione: tutto questo successe nella ex-Yugoslavia e oggi i mass-media con sintetici articoli e frettolosi interventi televisivi a malapena ci notiziano di un fatto di portata storica, come se tutto quello che è accaduto nella Regione balcanica fosse da dimenticare.
Tutto ciò riempie di grande tristezza.

sabato 22 giugno 2013

Dignità

L'anniversario della strage di Capaci e la morte di Don Gallo, una concomitanza significativa, densa di contenuti e di stimolanti riflessioni.
Da una parte il ricordo, triste, di un attentato orribile contro chi aveva, in prima persona, combattuto la mafia, che aveva dedicato la propria vita, fino a perderla, al nobile fine di liberare la Sicilia e l'Italia da un cancro insidioso che prendeva tutti, a partire dagli ultimi.
Dall'altra la scomparsa di una persona che aveva dedicato la propria vita agli ultimi, col fine di liberarli dalla propria condizione di inferiorità sociale e inserirli, riconsegnando loro la dignità.
In questa società violenta e incapace di trovare una condizione di equilibrio, ci sono persone che hanno coraggio di affrontare il male, che hanno voglia di contribuire personalmente a migliorare le condizioni sociali; spesso sono anche contestate in quanto controcorrente, contro dogmi nati nel passato che nessuno ha voluto aggiornare o adattare alle nuove necessità del mondo attuale.
La dignità dell'uomo è sempre in pericolo, il mondo continua ad essere manovrato per gli interessi di pochi in nome del dio denaro, una situazione che non è cambiata, nella sostanza, rispetto al passato, anche lontano, si è solo trasformata ad adattata ai tempi.
Il mondo era e continua a essere popolato da una massa di poveri enorme, i quali non riescono a conquistare la propria dignità, in moniti lanciati da chi si vuole occupare di loro sono  inascoltati causa un senso di indifferenza generale, la stessa che c'era in passato, in questo la società non si  è affatto evoluta.