sabato 31 dicembre 2016

2016

E' tantissimo che non scrivo nel mio blog, con questo non è che lo abbia abbandonato; forse perché mi sono dedicato ad altro come la stesura di tre libri. Se qualcuno si fosse eventualmente risentito, gli chiedo umilmente scusa. Ma che dire dopo tanto tempo di silenzio? Scrivendo questo articolo l'ultimo giorno dell'anno, non mi viene altro in mente che fare un punto della situazione della nostra società, quella occidentale che non pochi contraccolpi continua a subire da varie parti. La trasversalità del terrorismo internazionale - sul quale mi sembra inutile parlarne atteso che mi sembra se ne parli a profusione ovunque - è sicuramente una causa di quei contraccolpi che, a quanto sembra, non si può o non si vuole affrontare seriamente. La verità non la conosce nessuno, come nessuno conosce la propria. I paradossi calzano alla perfezione in un tempo dove tutto sembra essere discutibile, dove la certezza è stata messa al bando in nome di una società sempre più confusa. Tanti commentatori continuano a parlare di periodo di transizione, ma a mio modestissimo avviso mi appare  logico pensare che avocare le colpe a transizioni, crisi o altro sia un modo semplicistico di non voler affrontare le problematiche, affondando tutto nella demagogia e nella retorica. La mancanza di chiarezza su tutto è la vera causa di tutta la nostra incertezza, quella verità negata che continua ad essere nascosta chissà dove per convenienza di poteri mondiali a noi sconosciuti. I poteri classici: quello economico o politico, per esempio, sono manovrati da altro e questa è una convinzione che parte dai più insigni intellettuali della terra, i quali non fanno altro che analizzare le dinamiche sociologiche attuali.
Dopo questo prologo, che ognuno ha diritto di accettarlo o no, vorrei tornare alla rassegna di quest'anno che tra poco si concluderà, ponendo questa domanda: come siamo noi? Una domanda mi rendo conto molto difficile; tanti risponderebbero "delusi", ne sono certo. Ogni anno che passa si spera nel meglio, ma è una speranza che credo sia stata sempre la stessa nel corso dei secoli. Stiamo meglio o stiamo peggio di, per esempio, rispetto a trent'anni fa? E' doveroso ragionare in merito. Credo che non si possano fare analisi affrettate. E' una comparazione che non si risolvere in poche righe, non si può essere semplicistici. Nel caso italiano, per esempio, trent'anni fa la nostra lira subiva contraccolpi terribili, l'inflazione era altissima, se fosse oggi potremmo dire di essere vicini al default, oggi abbiamo un euro gradito da pochi e odiato da molti che tuttavia ci salva; ora si parla di deflazione che fa male anche lei. Trent'anni fa di parlava ancora poco di energie alternative e di ambiente; oggi se ne parla tanto e, spesso, troppo. La paura di un petrolio che dovesse finire ha mosso qualcosa, poi il petrolio non è finito e chi non ha risorse proprie o le ha in minima parte - come l'Italia - è sempre costretta a subire i ricatti di chi ci vende energia a vario titolo. Il risultato è stato che le energie alternative non possono renderci indipendenti da nessuno e, nonostante siano passati trent'anni, la strada è ancora lunga e perigliosa. E la politica? E' cambiata? Sono cambiati gli attori, ma il modo di condurla continua ad essere sempre la stessa; basta leggere i giornali di quei tempi per rendersi conto, rinfrescandoci la memoria, che non sia cambiato poi molto. E i nostri problemi? Mafia, corruzione, disoccupazione. Anche qui non è cambiato poi tantissimo. Continuano ad essere (purtroppo) delle costanti anche nel nostro tempo. Io credo che ogni epoca, ogni anno, abbia in suoi lati positivi e negativi; non penso che un anno sia peggiore dell'altro. Ognuno di noi lo vede solo dal suo punto di vista; l'importante è credere in ciò che si pensa. L'importante penso che sia non mollare mai, andare sempre avanti e affrontare i problemi. Se lo facciamo noi che siamo piccoli è già un passo avanti. Un altro auspicio è non perdere mai la speranza che alle volte sembra abbandonarci. La speranza ci fa vivere e tutti noi dobbiamo vivere e crescere per portare avanti questo nostro mondo. Buon Anno.