giovedì 3 novembre 2011

Madre Terra

Gli  ultimi tragici fatti naturali di Liguria e Toscana sono un segnale che la natura fa all'uomo.
Una natura violentata che crediamo avere sottomesso, poi, di soppiatto ci si accorge che la sua potenza è tale da renderci una nullità.
Non è catastrofismo, sia ben chiaro, l'uomo e la terra sono due elementi complementari che vivono in simbiosi  dall'eternità.
Questo nostro pianeta è la nostra casa, ci ospita come una madre: infatti i nostri antenati vedevano nella terra il simbolo della divinità, un qualcosa di superiore ed eterno, potente e vivo; un rispetto così alto da rendere l'uomo sempre un suo suddito.
Il senso di maternità della terra, quelle braccia che ci avvolgono e ci permettono di dare un senso allo vita, quella terra feconda che permette a tutti gli esseri viventi di crescere e continuare la propria specie, la generosità con la quale è stato offerto ogni bene che c'è in natura devono fare riflettere attentamente l'uomo che non è stato riconoscente di quanto ha ricevuto, dimostrando invece ingratitudine ed egoismo. Il senso di superiorità del genere umano ha messo in serio pericolo quell'equilibrio simbiontico con il suo ambiente naturale, il suo progresso lo ha portato a saccheggiare senza ritegno le risorse naturali disponibili, a deteriorare l'ambiente, tutti doni che andavano gestiti con oculatezza anche in vista delle generazioni  future.
Ma al futuro non ci ha pensato nessuno e oggi le nostre generazioni cominciano a pagare i danni del passato, in un mondo sempre più affollato e abbisognevole di risorse alimentari ed energetiche.
Ma la terra manda segnali e, come dicevo prima, l'uomo diventa impotente: terremoti, uragani, catastrofi naturali, in questi frangenti siamo indifesi, piccoli, la tecnologia, quel mondo tecnologico che ci siamo creati intorno non ci protegge, anzi, ci distrugge.
Le forze della natura sono indomabili e imprevedibili, sono le stesse forze che agiscono dentro di noi, l'uomo soggiace al suo destino, il caos degli eventi è incontrollabile, la fragilità umana predomina, senza scampo.
Per questo la terra, un giorno, si riprenderà tutto e l'uomo concluderà il suo ciclo, una fantastica avventura che finirà se l'umanità non avrà l'umiltà di tornare a pensare di essere figlia, seppur prediletta, della madre terra.




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