lunedì 5 dicembre 2011

Solitudine

In questo nostro mondo, una piccola sfera vagante nell'universo infinito, ci rapportiamo spesso ad esso nella solitudine del cosmo; non sappiamo se in quello spazio immenso, del quale difficilmente comprendiamo la vastità, non riuscendo a validare nella nostra mente il concetto di infinito, siamo veramente soli e se vi siano altri mondi con altre vite ed altre dimensioni.
E' una solitudine, la nostra, che entra nel nostro io ed abbraccia la nostra esistenza; per questo nell'arco della vita siamo continuamente portati a cercare relazioni sociali causa la paura, inconscia, di restare soli; quindi: solitudine del genere umano nella vastità dell'universo e solitudine individuale dentro il nostro mondo, da qui la costruzione di un nostro personale microcosmo che parte dalla famiglia d'origine e, se questa non c'è, da noi stessi, a volte questo processo non nasce o si interrompe nella sofferenza della solitudine, sofferenza perchè l'uomo, essere sociale come la gran parte degli esseri viventi è spinto per sua natura ad intrecciare relazioni sociali ai fini della sopravvivenza.
La solitudine è stato tema costante trattato da tutti: filosofi, letterati, musicisti, pittori; è stata studiata dagli scienziati, il Leopardi ne fece il baluardo della sua esistenza e della sua produzione letteraria, per Beethoven fu una compagna costante nelle sue struggenti vicende amorose trasfusa nelle sue opere musicali.
Solitudine è sinonimo di sofferenza, abbandono, oblìo, dove l'uomo non trova più sè stesso; raramente l'uomo si ritrova nella solitudine.
Non essere soli equivale a dare senso alla propria vita, a dare quello stimolo che rende viva l'esistenza.
La persona sola va aiutata, considerata, al fine di consentirle di riacquistare la propria autostima e per questo bastano piccoli gesti che per il destinatario hanno però grande valenza per ricostruire quel microcosmo che riteneva perduto per sempre.

Nessun commento:

Posta un commento