martedì 8 maggio 2012

L'asse Parigi-Berlino

La sconfitta di Sarkozy in Francia è un segnale di cambiamento per l'Unione Europea, dovrebbe indebolire l'asse Parigi-Berlino viste le diverse vedute del neoeletto presidente francese, c'è bisogno di cambiamenti per uscire dal pantano nel quale siamo e deve finire la predominanza di certi stati membri su altri, considerato che l'Europa Unita dovrebbe essere cooperativistica e non egemonica.
In quest'ultimo anno la Germania ha veramente ingerito troppo nelle faccende europee, dando dettami che sono stati seguiti dai burocrati di Bruxelles, portando i P.I.G., nonchè Irlanda e Spagna sull'orlo del fallimento; in questa operazione la Francia di Sarkozy ha serie responsabilità, in quanto ha sostenuto Angela Merkel, peraltro sempre più sola nel suo ambito nazionale, nel suo intento di imporre all'Europa e in particolare modo ai paesi dell'area Euro, rigide regole economiche e di mercato, ingerendo sui governi nazionali mettendoli in crisi.
Una potenza economica come la Germania non può e non deve permettersi di dettare regole ad altre economie cosi diverse ma che potrebbero essere, se lasciate in autonomia, virtuose; ogni stato ha le sue peculiarità e in nome di un'Europa che non potrà mai essere unita, non può esservi alcuna pretesa di uniformare gli Stati Europei ad un'unica economia standardizzata.
Il risultato di queste operazioni, attuate con le scuse del debito pubblico, che nessun stato europeo non ha, sono state manovre economiche durissime che infieriscono sullo stato sociale e direttamente sui cittadini, mortificando il vivere civile portando ad una inevitabile recessione.
Se si indebolirà l'asse Parigi-Berlino, forse cambierà il vento in Europa, rimettendo in discussione le scelte scellerate precedenti.

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