domenica 5 giugno 2011

Bisogna crescere

In un'Italia attraversata da crisi politiche ed economiche, dove è stato necessario ricorrere ai 150 di unità per ricordare per l'ennesima volta agli italiani che siamo una nazione, spesso ci poniamo interrogativi inquietanti, spesso non capiamo dove finisce l'ironia, la satira e comincia la realtà; l'Italia è un paese forse, comunque, non più diverso di altri, ma la voce prorompente dei mass media attira, secondo i momenti, a questo o a quel problema.
Taluni continuano ad affermare che siamo un popolo diviso, il campanilismo provinciale e radicato, l'affermazione di se stessi, il desiderio irrefrenabile di vantarsi degli orgogli regionali sono realtà, ritengo, molto inquietanti, fastidiose, contrarie al principio di uguaglianza sancito dalla nostra costituzione.
Si fa fatica a guardarsi dentro, si tende a giudicare, commentare, si esaltano solo propri i pregi e mai i difetti a meno che questi non siano degli altri, si pensa di essere al centro del mondo, vi è assoluta mancanza di modestia, vi è chiusura.
I vari problemi  vengono posti all'attenzione secondo le convenienze del momento, suscitando la suggestione delle masse chiuse nella loro provincia, invadendo le menti, le motivazioni sono spesso e solo politiche: è una strumentalizzazione al servizio del potere.
Non siamo, per certi versi, differenti dagli italiani di tanti anni fa, siamo solo più circondati da tecnologia, nulla più, di converso c'è un costante impoverimento del livello culturale generale, seppur ora il grado di istruzione sia più elevato rispetto al passato, ma, terminata la scuola, tutto irrimediabilmente finisce: si legge poco, si ascolta spesso solo musica commerciale, il turismo è soltanto spesso solo gastronomico; capisco certamente il disagio in chi non si identifica in questo quadro spero, comunque, che siano tanti.
Per far si che veramente cresca, il nostro paese ha bisogno di un necessario e generale innalzamento del suo livello culturale, che favorisca l'apertura e faccia rinascere il senso critico; è necessario ascoltare più voci e non solo limitarsi a taluni mass media, bisogna aprire le menti e ragionare in autonomia senza seguire cecamente le correnti; nell'era di internet, sarebbe opportuno sfruttarlo sempre più per questi scopi, la rete permette di scegliere ciò che si vuole, l'utente nel web può partecipare e condividere opinioni.
Sfruttare la rete per crescere, far farla diventare un formidabile veicolo di cultura anzi, farla ritornare a questo, visto che l'iniziale rete internet era nata per far comunicare i ricercatori fra loro.

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