sabato 4 giugno 2011

Formare i giovani per costruire il futuro

Argomenti correnti come la criminalità minorile, la crisi dei valori, la droga, inducono tutti a riflettere sullo stato di salute delle nuove generazioni.
Forse in modo diverso, con problemi diversi sono le stesse cose che sentivamo noi quando eravamo "i giovani", la generazione antecedente giudica e confronta la generazione successiva, è un fatto normale, l'intento, lodevole peraltro, è quello di far comprendere a colui che è dopo ciò che bene e ciò che male, di plasmargli la coscienza per consentirgli di inserirsi responsabilmente nella società. Nella formazione di un individuo agiscono però diversi fattori in concorrenza fra loro, in grado di agire sui punti vulnerabili della psiche e sulle sue predisposizioni mentali. 
Esistono però fattori che devono assolutamente essere presi in considerazione e ciò nasce quando ci si chiede il perchè di determinati comportamenti e determinate tendenze che portano ad una sostanziale decadenza della qualità del tessuto sociale, è necessario capire cosa c'è alla base di un problema.
E' troppo semplicistico pretendere di risolvere determinati problemi con pregiudizi generici e conclusioni affrettate, ciò addirittura rischia di agevolare il proliferarsi dei fenomeni negativi.
Tra i fattori determinanti nella formazione di un individuo dal punto di vista etico e morale in primis c'è sicuramente quello familiare, poi viene la scuola, agenzia educativa che nei suoi vari gradi contribuisce alla maturazione dell'individuo, fornendogli elementi essenziali per il suo inserimento nella società.
Quali sono i problemi di oggi che troviamo nel percorso educativo? Molteplici e diversi rispetto a quelli del passato.
Un crogiuolo di stimoli investono la psiche del giovane, una tempesta di sollecitazioni esterne che provengono da una società frenetica, variegata e consumistica che forniscono, talvolta, una visione non reale della vita; il compito della famiglia è proprio questo: filtrare per quanto possibile i richiami esterni che investono il bambino, il processo inverso di ciò che invece succedeva nella società del passato quando tutta l'educazione proveniva dalla famiglia a causa dell'assenza di mezzi di comunicazione e della sua condizione sociale.
Tuttavia oggi che siamo nell'era della comunicazione, spesso manca invece la comunicazione stessa fra genitori e figli in entrambi le direzioni, in età infantile sono i genitori che spesso non parlano ai figli, in età adolescenziale sono invece i figli che non parlano ai genitori; non parlare significa non trasmettere, è la cosa più deleteria dei rapporti umani in generale, perchè non si risolvono i problemi, cresce il disinteresse, si elevano muri di silenzio difficili da demolire, non parlare divide le coppie, crea nemici, aumenta la diffidenza.
Bisogna cercare di parlare con i figli, sussurrare la parole ai bambini, ascoltarli sin da piccoli, instaurare con loro un rapporto di fiducia saldo e duraturo, intraprendendo assieme un percorso educativo volto a proteggerli da una società tentacolare che ha perso la sua attenzione sulla centralità dell'uomo, che ha spostato l'attenzione su altri valori  assolutamente privi di contenuti che condizionano, inevitabilmente, la nostra vita, bisogna cogliere solo cosa c'è di positivo nella società, tralasciare i modelli ingannevoli e falsi spesso presentati con attraenti spots dai mass media.
L'arduo compito è, in sostanza, contribuire fattivamente, attraverso la formazione dei giovani, a costruire un futuro per loro, che, guardando al passato, sia per l'uomo e non contro l'uomo, che impedisca la sua autodistruzione, che elevi la qualità intellettuale di una società sempre più inquinata dal consumismo, dal materialismo e dal relativismo.

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